Pensavo di iniziare il nuovo anno parlando d’altro ma, un
po’ per gli eventi a cui tutti abbiamo assistito sul finire del 2015, sia per
varie interessanti discussioni sull’argomento che ho intrattenuto, ho pensato
di iniziare parlando, con un post breve e leggero, di come e quanto la mente
possa essere condizionata e quindi in errore, spesso. Almeno per iniziare il
nuovo anno senza impegnarci troppo.
Innanzitutto… cos’è la mente e quante ce ne sono in un unico
corpo?
I monaci tibetani, quando indicano la Mente con un gesto,
portano le dita ad indicare il cuore. Possiamo quindi dire che c’è una Mente,
che in queste righe indicherò con la M, situata nel nostro petto. Potremmo
chiamarla coscienza, Mente profonda. C’è poi la mente nel cervello, quella che
normalmente agisce, pensa e più facilmente si lascia condizionare dall’esterno.
Qualcuno di voi che pratica la meditazione o ha iniziato a
farlo, potrebbe essersi fatto la domanda: “ma se osservo la mente, con cosa la
osservo?” la osserviamo appunto con la Mente. La nostra mente purtroppo è
facilmente malleabile, condizionabile, indirizzabile, la meditazione serve
appunto a far si che la Mente osservi e diriga a migliori comportamenti la
parte ignorante (nel senso che non conosce o conosce in modo distorto). Osserviamo
i bambini: da piccoli sono delle vere e proprie spugne, assorbono
comportamenti, modi di dire, accenti linguistici. Certo da piccoli è importante,
bisogna imparare tanto, ma se notiamo, nessun bambino nasce “cattivo” o
razzista o violento. Tutto viene fuori, o meglio entra dentro la sua mente da
ciò che assorbe. Dice S.S. il Dalai Lama che se si insegnasse a tutti i bambini
dagli otto anni la meditazione, nel giro di una generazione avremmo sconfitto
la violenza. Poi cresciamo e continuiamo ad assorbire. La cosa peggiore è che
troppo spesso siamo noi stessi a scegliere le cose peggiori da farci entrare
nella mente. Pensiamo ai programmi televisivi, quanta violenza vediamo? Trovo
triste che esistano canali televisivi dedicati a serie impregnate di violenza,
tutto ciò porta ad una assuefazione ad essa e conseguenti comportamenti. Se
vedo in tv tanti film di violenza mi sembrerà normale che essa esista e si
pratichi, alcuni arriveranno a giustificarla e addirittura a metterla in pratica.
Uno spot pubblicitario di trenta secondi può condizionare le
persone ad acquistare un determinato prodotto o seguire dei comportamenti
sociali. Cosa succede assorbendo quotidianamente grandi quantità di immagini di
violenza? Purtroppo i metodi di marketing pubblicitario vengono usati anche per
indurre comportamenti ed idee. Ciò che viene propinato in un certo modo, può
facilmente indurre masse di persone ad atteggiamenti razzisti, xenofobi che poi
si riverseranno su chi gli è accanto. Se in una famiglia una persona è più
condizionata, facilmente indurrà gli altri componenti a seguire i suoi
comportamenti. La classica reazione a catena.
Attualmente si vedono molte azioni di condizionamento delle
masse, da quelle più innocue (anche se innocue non lo sono mai) tipo nuove mode, o tendenze sui social
networks, a quelle terrorizzanti come la paura dello straniero o comunque di culture diverse a, come
accennato prima, all’assuefazione alla violenza ed alla sua espressione più
estrema della guerra.
Ma come difenderci da tutto ciò? Con un buon uso della
Mente.
Innanzitutto dovremmo imparare a discriminare, cioè
scegliere cosa, come e quanto andiamo ad osservare, leggere, ascoltare. Evitare
di farci tempestare da fattori esterni. Scegliamo e osserviamo con la Mente.
Per riuscire a fare ciò ci può aiutare la meditazione, esercitiamo la nostra
Mente ad essere più attiva, più vigile, ad esercitare un buon controllo sulla
mente per evitare che esse si faccia influenzare e vada per conto suo.
Magari impariamo anche ad apprezzare e godere del silenzio,
chi vive in un città è subissato di rumori a cui non può porre fine, almeno
cerchiamo di limitare quelli che ci è possibile. Spegniamo ogni tanto la tv,
evitiamo di avere sempre la radio accesa o di parlare in ogni occasione.
Facciamo sì che la nostra Mente abbia la possibilità di vivere con la giusta
calma e quiete. Ci sono ritiri meditativi di una settimana durante i quali non
si parla, la cosa grandiosa è che si comunica ugualmente.
Sperimentare una vita più “attenta” non costa molto, certo
un po’ di fatica iniziale per chi è assuefatto alla “frenetica vita moderna” ma
sono sicuro che i risultati che potremo trarne saranno più che soddisfacenti.
Pensiamo che, facendo ciò, daremo anche un buon esempio e una buona spinta a
chi cista vicino a fare altrettanto, iniziando dai nostri familiari, agli
amici. Magari chissà, anche se non abbiamo più otto anni, qualcosa di buono
riusciremo a combinarlo ugualmente.
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