Per parlare dei mantra,
credo sia opportuna una breve spiegazione dell'idea di origine del cosmo da
parte delle filosofie orientali. Come molti già sanno l'universo avrebbe avuto
origine da un suono, il suono sacro Om. Cosa che poi, se consideriamo
tramandata da migliaia di anni, vediamo che, come altre, trova possibili
riscontri nella scienza moderna: e se Om fosse il big bang? Ipotesi azzardata?
Comunque tutto ha origine
dal suono, il suono è vibrazione, tutto vibra (anche questo comprovato dalla moderna
scienza). I mantra quindi sono espressione di questi suoni sacri, di queste
vibrazioni. Sono sequenze di vocali e consonanti, per di più in sanscrito.
Esistono mantra buddisti, induisti e anche di altre religioni, qui chiaramente
andrò ad accennare ai primi.
Innanzitutto abbiamo due
tipi di mantra: i cosiddetti "mantra radice" in sanscrito bija
mantra, composti da una sillaba, ad esempio Om. Poi mantra composti da una
frase ed alcuni molto lunghi. Ci sono stati tramandati, nella maggior parte dei
casi direttamente dal Buddha Shakyamuni.
La pratica dei mantra,
consiste nella ripetizione, per un certo numero di volte della frase. Per
quanto non esista un numero fisso, esistono delle indicazioni, ad esempio per
la scuola tibetana, un mantra andrebbe ripetuto 3, 7, 21, 108 volte o loro
multipli, tutti numeri sacri.
A questo punto la domanda
potrebbe essere: ma come funziona, a cosa serve ripetere tante volte una frase?
Ogni mantra è "dedicato" ad un buddha o bodhisattva quindi la
ripetizione del suono, ci permette di sviluppare la caratteristica della “divinità”
a cui è dedicato, ma anche di trasmettere il potere del mantra ad altre
persone. Un mantra può essere recitato a voce alta, bisbigliato, cantato o
anche ripetuto mentalmente. In fin dei conti quello che funziona è la
vibrazione ed anche mentalmente, produciamo comunque delle onde che vibrano.
Teniamo presente che anche noi vibriamo, le nostre cellule, come tutto il cosmo,
è in continua vibrazione.
Quando si inizia a
conoscere i mantra, quasi in tutti nasce la curiosità della traduzione della
frase, cosa significa quello che ripeto? La curiosità è del tutto lecita,
personalmente dopo anni di letture di traduzioni, che dal sanscrito per di più
possono avere tantissime interpretazioni, credo di avere capito che, come
dicevo prima, conta la vibrazione, il suono. Oltre che la motivazione con cui
viene ripetuto. Per quanto a chi non ha mai provato una tale pratica possa
sembrare strano, essa può dare grandi risultati. Già solo la ripetizione del
bija mantra Om, permette di calmare la mente, riequilibrarsi e tornare in
sintonia con la vibrazione dell'universo. Qualcuno di voi sta già provando ora,
vero?
Per provare a spiegare
meglio e per non annoiarvi troppo, vediamo ora qualche mantra fra i più comuni
e le loro peculiarità.
Del mantra Om ho già
parlato, bisogna però specificare che, per la sua caratteristica è la sillaba
di inizio di quasi tutti i mantra in sanscrito.
Direi di iniziare dal
Mantra più famoso, più diffuso e certamente di grande potere, il mantra del
Bodhisattva
Avalokitesvara, in tibetano Cenrezig, il bodhisattva della compassione:
Om Mani Padme Um
Serve appunto a sviluppare in noi la compassione,
ad avere benevolenza, a sviluppare la cosiddetta Mente di bodhicitta, la Mente
che ha cuore la felicità di tutti gli esseri e la cessazione della sofferenza.
Oltre a proteggere chi lo ripete e a chi viene indirizzato o semplicemente lo
ascolta.
Altro mantra molto
famoso, quello del Buddha Shakyamuni:
Om Muni Muni Mahamunie Soha
Qui troviamo un’altra
parola che si incontra in vari mantra ed è “soha”, in breve, volendo dare una
spiegazione/traduzione semplice è un po’ come il “così sia” delle preghiere
cristiane.
Inutile dire che si
tratta di un mantra molto potente, già solo se consideriamo a chi è dedicato,
inoltre è il mantra che andrebbe recitato dopo la pratica di purificazione del
karma. Per di più, se consideriamo quanto detto prima, cioè lo sviluppo delle
caratteristiche della divinità a cui è dedicato… bhè qui stiamo parlando del
sommo Maestro.
Un altro mantra molto
caro ai buddisti che seguono la scuola tibetana è il mantra di Tara,
soprattutto Tara Verde. Piccola spiegazione ci vuole: Tara è un Buddha donna,
secondo la leggenda è nata da una lacrima del Bodhisattva Avalokitesvara dovuta
alla compassione che lui provava vedendo le enormi sofferenze di noi esseri
umani. Tara ha 21 emanazioni, di diversi colori, tra cui appunto verde. La
recitazione soprattutto protegge noi stessi e gli altri ed allontana gli
ostacoli:
Om Tare Tuttare Ture Soha
Se poi vogliamo portare
beneficio a noi o ad altri per delle malattie, cosa di meglio del mantra del
Buddha della medicina, qui necessita poca spiegazione, basta dire che recitarlo
con la giusta motivazione e con dedizione… funziona:
Tayata Om Bekandze Bekandze Maha
Bekandze Bekandze Radza Samudgate Soha
Però qui troviamo
un’altra parolina, l’inizio della frase: Tayata. Fu introdotta da Nagarjuna,
grande filosofo buddista, ed è una esortazione a tutti gli esseri senzienti che
seguano l’esempio del Buddha, il suo cammino fino all’illuminazione.
Questa parola di inizio
la troviamo in uno dei mantra a me più caro, il mantra che il Buddha Shakyamuni
ci ha trasmesso nel Sutra del Cuore della Saggezza, dove ci spiega la verità di
tutto, il fondamento della dottrina buddista, a cui dedicherò degli articoli
più avanti:
Tayata Om Gate Gate Paragate
Parasamgate Bodhi Soha
Questo mantra
“semplicemente” ci fa sviluppare la capacità di conoscere, la possibilità di
giungere a vedere la realtà di tutti i fenomeni e quindi arrivare
all’illuminazione, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti
L’elenco sarebbe ancora
lungo, dal mantra delle cento sillabe di Vajrasattva ai mantra a tutte le altre
rappresentazioni ed emanazioni del Buddha, direi che per ora basta così. Eventuali
traduzioni si possono reperire facilmente sul web, ma come dicevo, conta la
vibrazione, la motivazione. Un buon esperimento potrebbe essere di sceglierne
uno che più ci “attira” e provare a ripeterlo per un po’ di tempo…. Hai visto
che porta qualche miglioramento?