domenica 7 febbraio 2016

Meditazione con visualizzazione


 Riprendiamo a parlare di meditazione. Questa volta proveremo a vedere come meditare visualizzando determinate situazioni che ci possono aiutare a sviluppare comportamenti o rafforzare concetti. Anche  meditare utilizzando la visualizzazione ci è stato insegnato dal Buddha come riportato in alcuni Sutra, ma cosa significa visualizzare? Significa proprio vedere nella propria mente delle scene. Parlandone con chi pratica meditazione, ho scoperto che per alcuni è relativamente semplice, ad altri sembra quasi improponibile. Cosa che conferma la soggettività della meditazione.
Vorrei qui illustrare alcune possibili tecniche.

Iniziamo da come sviluppare la compassione.
Innanzitutto partiamo con la solita tecnica di rilassamento e concentrazione che abbiamo visto nel primo post sulla meditazione. Raggiunto un buono stato di "vuoto" quindi visualizziamo noi stessi, magari anche nella posizione in cui ci troviamo. Vediamo intorno a noi delle persone povere, ammalate, in stato di sofferenza, osserviamole con distacco e superiorità, quasi disprezzo. Ora accanto a questo "noi" aggiungiamone un altro che, al contrario del primo, osserva con amore, compassione, ha il desiderio di liberare quelle persone dalla sofferenza. Vedremo come, in automatismo andremo verso questo "secondo noi" ed aumenteremo il senso di amore e compassione verso tutti gli altri esseri.
Difficile? Ma no!

Un altro esercizio, visto che stiamo aumentando la nostra compassione, è quello di prendere per noi la sofferenza altrui. Ciò serve sia ad assorbire ed alleggerire gli altri esseri dalle loro sofferenze, sia ad aumentare la nostre capacità di compassione.
Raggiunto lo stato di calma, visualizziamo sempre noi stessi circondati da innumerevoli esseri senzienti, posizioniamo accanto a noi i familiari, gli amici; di fronte i "nemici" e poi via via... tutti gli esseri senzienti. Ora vediamo come, espirando dalle narici, tutte queste figure emettano del fumo nero, è la loro sofferenza. Inspiriamo quindi, sempre dalle narici ed assorbiamo tutto quel fumo nero, la loro sofferenza, e visualizziamo che questo fumo entra in noi, arriva alla luce posta all'interno del nostro corpo dentro il cuore, è visualizzata come una scintilla al centro del cuore e lì si purifica. Espiriamo quindi, buttando via tutto quel fumo. Stiamo così alleggerendo tutti gli esseri dal loro stato di sofferenza. Bello no?
Per questo tipo di meditazione diciamo che bisogna essere ben predisposti verso tutti gli altri, ci stiamo caricando, anche se solo per un attimo di tutte le sofferenze, desiderando che tutti siano felici.

Nel precedente post sul karma ho spiegato che la tecnica di "pulizia" dello stesso, può essere riportata fra le varie visualizzazioni, nel momento in cui, invece di avere davanti a noi un'immagine del Buddha, lo visualizziamo durante le meditazione, con intorno a lui tutti i Buddha, i Bodhisattva e i nostri maestri. Vediamo quindi il raggio di luce che parte dal Buddha e, mentre dal nostro corpo esce l'ormai familiare fumo nero, la sua luce ci ricopre, dalla sommità del capo verso il basso, come se il nostro corpo si ricoprisse di miele, per poi risalire, il fascio di luce, fino a raggiungere di nuovo la sommità del nostro capo e lasciare il nostro corpo "cristallino"; a questo punto il Buddha diventa luce ed entra in noi dall' apertura sul nostro capo.... segue recitazione mantra.

L’ultima metodologia che desidero presentare è molto utile per diminuire il nostro attaccamento, uno dei tre veleni. Per farlo prendiamo in esame di nuovo il nostro corpo, una delle cose a cui normalmente si è più “attaccati”. Ricordiamo però che non avere attaccamento non significa diventare nichilisti, ma prendere coscienza che tutto muta e tutto ciò che esiste non esisterà più.
Questa tecnica è stata illustrata dal Buddha ai suoi primi monaci, come riportato in un Sutra. E’ una visualizzazione un po’ per stomaci forti, siete pronti?
Abbiamo raggiunto il nostro stato di quiete e concentrazione e visualizziamo il nostro corpo. Vediamo come, pian piano comincia a.. disfarsi. La pelle si raggrinzisce, e ritira, cadono i capelli e le unghie. Ora riusciamo a vedere che si scoprono i muscoli; la pelle è ormai scomparsa, i muscoli iniziano a deteriorarsi. Liquidi e fluidi scorrono dal nostro corpo, sono sangue, secrezioni, pus. I muscoli stanno scomparendo si vedono tendini, vene, arterie, fuoriesce l'intestino. Cominciamo ad intravedere, fra tutto questo, le ossa. Anche tutti gli altri componenti, il cuore, il fegato, tutti gli organi interni un po’ alla volta si dissolvono. Ormai il nostro corpo è diventato uno scheletro, le ossa si sfaldano, ingialliscono come esposte al sole fino a consumarsi e diventare polvere. Ops… non ci siamo più.
Tutto bene?
Direi che è un ottimo esercizio per renderci conto che non vale la pena “essere attaccati”.


Queste riportate sono alcune delle varie visualizzazioni che si possono realizzare, credo che siano un buon punto di partenza per testare questo nuovo metodo. Chiaro che i risultati non arriveranno con una due sedute su un tema, ma come al solito ci vorrà esercizio, dedizione ed impegno. Se qualcuno di voi prova, mi farebbe piacere sapere che risultati o almeno che sensazioni ha raggiunto. 

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