domenica 13 settembre 2015

La prima volta che si sente parlare di Buddismo, sono varie le definizioni che si possono ascoltare, da “si pratica il buddismo per essere felici” a “ ripeti questo Mantra mezz’ora al giorno e realizzerai i tuoi desideri” per passare al “la vita è fatta di sofferenza” o anche “crea il vuoto nella tua mente” per citare solo alcune delle cose che ci si sente dire, oltre alla classica diatriba “è una religione” “ è una filosofia”. Chiaro che fra quelli che ascoltano queste definizioni, alcuni lasciano correre, qualcuno se ne interessa e magari approfondisce, qualcun altro decide di darsi alla Rastafariana, almeno in Jamaica ci si diverte più che in India. Dopo un po’ di anni dalla prima volta che ho sentito parlare di buddismo, mi sentirei di dire che le definizioni prima citate possono valutarsi tutte vere e tutte non vere.Ho pensato quindi di provare, con questo blog, a parlare, in maniera leggera e il più possibile elementare di uno degli argomenti più affascinanti ed anche complessi che attualmente occupa enormi volumi e scritti in quasi tutte le parti del mondo.Magari ciò farà storcere il naso a qualche “purista”, ma mi auguro di poter anche instaurare un confronto con chi avrà voglia di leggere, sempre nei canoni della buona educazione e del rispetto reciproci e sempre con molta leggerezza.

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