domenica 13 settembre 2015

Uno po’ di storia

Il Buddismo nasce in India, circa 2600 anni fa, quando un giovane principe di nome Siddharta Gautama ha una brillante intuizione.
Ma andiamo con ordine.
Il padre del ragazzo è il genitore che oggi definiremmo iperprotettivo, decide quindi di tenere il figliolo chiuso fra gli agi e i lussi del palazzo reale per evitargli il contatto con le brutture del mondo esterno.
All’interno del palazzo gli combina anche un bel matrimonio.
Ma Siddharta è un tipo un po’ curioso e decide di andare a vedere cosa c’è fuori da quelle mura.
La leggenda narra che per quattro giorni consecutivi uscì di nascosto dal palazzo da quattro porte diverse sui quattro lati. Ad ognuna di queste uscite, il giovane si scontra con le realtà della vita: la nascita, la malattia, l’invecchiamento, la morte. Riconoscendo in tutte il comune denominatore della sofferenza.
Da bravo ragazzo qual’era, decide che deve fare qualcosa per risolvere le sofferenze degli esseri umani. Annuncia quindi che lascia il palazzo e va nel mondo, lasciando di conseguenza anche moglie e figlio intanto nato.
In quell’epoca, in India, la via più comune per una ricerca spirituale era l’ascetismo ed infatti Siddharta si unisce ad un gruppo di asceti che viveva nei boschi. Dopo qualche anno di ricerca, fra digiuni e pesanti pratiche realizza che non è, a suo parere, quella la giusta via e, dopo avere accettato del cibo da una signora, lascia il gruppo, che comunque lo vedeva già come un traditore della Via per aver accettato del cibo.
Prosegue il suo cammino e dopo una parentesi nuovamente nel lusso e nei piaceri, avendo incontrato una nobile donna che lo ospitava al suo palazzo, riprende la sua ricerca solitaria, arrivando presso la città oggi chiamata Bodhgaya dove, assorto per 49 giorni in meditazione, resistendo a tentazioni e sofferenze, seduto sotto un albero di Bodhi “vede” la realtà di tutti i fenomeni.
Risvegliatosi, è proprio la parola giusta, cammina fino a Sarnath presso la città attualmente chiamata Varanasi, dove in un luogo chiamato “Il parco delle Gazzelle” è pronto ad esporre l’insegnamento che avrebbe dato il via al buddismo. Ironia vuole che i suoi primi ascoltatori furono i cinque compagni asceti che lo avevano ripudiato, i quali dapprima si dicono disinteressati a qualsiasi cosa possa stare per dire ma poi, riconoscendo in lui una luce diversa lo ascoltano, per diventare i primi discepoli del Buddha, l’Illuminato.

Da quel momento il Bhudda ci consegna i suoi insegnamenti fino al momento in cui lascia il corpo, superati gli ottanta anni. Lascia tutto in forma orale. Insegnamenti che verranno poi trascritti dai suoi discepoli diretti in forma di Sutra, circa 2500 e che, studiati, rivisti e perfezionati da grandi  filosofi e illuminati, faranno sì che il Buddismo si propaghi in gran parte del mondo. Dando vita a varie scuole che seguono rituali e metodologie diverse, che a volte possono sembrare anche distanti tra loro, ma che rispecchiano quanto detto dal Bhudda: “nel corso dei tempi apparirò in forme diverse, insegnando in modo diverso, per essere sempre compreso in base al tipo di uditori”.

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