Uno po’ di storia
Il Buddismo nasce in India, circa 2600 anni fa, quando un
giovane principe di nome Siddharta Gautama ha una brillante intuizione.
Ma andiamo con ordine.
Il padre del ragazzo è il genitore che oggi definiremmo
iperprotettivo, decide quindi di tenere il figliolo chiuso fra gli agi e i
lussi del palazzo reale per evitargli il contatto con le brutture del mondo
esterno.
All’interno del palazzo gli combina anche un bel matrimonio.
Ma Siddharta è un tipo un po’
curioso e decide di andare a vedere cosa c’è fuori da quelle mura.
La leggenda narra che per quattro giorni consecutivi uscì di
nascosto dal palazzo da quattro porte diverse sui quattro lati. Ad ognuna di
queste uscite, il giovane si scontra con le realtà della vita: la nascita, la
malattia, l’invecchiamento, la morte. Riconoscendo in tutte il comune
denominatore della sofferenza.
Da bravo ragazzo qual’era, decide che deve fare qualcosa per
risolvere le sofferenze degli esseri umani. Annuncia quindi che lascia il
palazzo e va nel mondo, lasciando di conseguenza anche moglie e figlio intanto
nato.
In quell’epoca, in India, la via più comune per una ricerca
spirituale era l’ascetismo ed infatti Siddharta si unisce ad un gruppo di
asceti che viveva nei boschi. Dopo qualche anno di ricerca, fra digiuni e
pesanti pratiche realizza che non è, a suo parere, quella la giusta via e, dopo
avere accettato del cibo da una signora, lascia il gruppo, che comunque lo
vedeva già come un traditore della Via per aver accettato del cibo.
Prosegue il suo cammino e dopo una parentesi nuovamente nel
lusso e nei piaceri, avendo incontrato una nobile donna che lo ospitava al suo
palazzo, riprende la sua ricerca solitaria, arrivando presso la città oggi
chiamata Bodhgaya dove, assorto per 49 giorni in meditazione, resistendo a
tentazioni e sofferenze, seduto sotto un albero di Bodhi “vede” la realtà di
tutti i fenomeni.
Risvegliatosi, è proprio la parola giusta, cammina fino a
Sarnath presso la città attualmente chiamata Varanasi, dove in un luogo
chiamato “Il parco delle Gazzelle” è pronto ad esporre l’insegnamento che
avrebbe dato il via al buddismo. Ironia vuole che i suoi primi ascoltatori
furono i cinque compagni asceti che lo avevano ripudiato, i quali dapprima si
dicono disinteressati a qualsiasi cosa possa stare per dire ma poi,
riconoscendo in lui una luce diversa lo ascoltano, per diventare i primi
discepoli del Buddha, l’Illuminato.
Da quel momento il Bhudda ci consegna i suoi insegnamenti
fino al momento in cui lascia il corpo, superati gli ottanta anni. Lascia tutto
in forma orale. Insegnamenti che verranno poi trascritti dai suoi discepoli
diretti in forma di Sutra, circa 2500 e che, studiati, rivisti e perfezionati
da grandi filosofi e illuminati, faranno
sì che il Buddismo si propaghi in gran parte del mondo. Dando vita a varie
scuole che seguono rituali e metodologie diverse, che a volte possono sembrare
anche distanti tra loro, ma che rispecchiano quanto detto dal Bhudda: “nel
corso dei tempi apparirò in forme diverse, insegnando in modo diverso, per essere
sempre compreso in base al tipo di uditori”.
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